BAMBOLE INFRANTE

Written by
Giuseppe Beliucci
Published on
November 1, 1988

Nei mesi scorsi ha esposto a Milano un giovane pittore libanese Chawky­ Raymond El-Frenn. Una mostra interessante, anche se, a primavista un po' strana; e questo per al­meno due motivi. II primo perche nellasala principale, al centro, fi­gurava una specie di altarino con il ritratto diuna anziana signora. "E mia nonna - dice Raymond - che e morta quattroanni fa. Essa faceva mutto con amore ed era per me come un luogo di rifugio. Ho sempre provato tanta venerazione perlei e quando dipingo il suo volto e come se entrassi in comunicazione con lei, come se le parlassi da viva".

II secondo aspetto strano e cheil soggetto dominante delle pitture esposte erano bambole, mucchi di bambole,la maggior parte delle quali rotte, smembrate. Anche qui e lui stesso aspiegarne il significato. "Conscguito, nel 1987-88, il diploma in Belle Arti presso la Tyler School of Art della Temple University di Filadelfia, sono stato inviato a Roma per un corso di perfezionamento in undistaccanmento della stessa universita. Ero venuto in Italia con l'idea di dipingere panorami e invece una mattina, passeggiando per le vie di Roma, vidiuna finestra , con tante bambole, alcune rotte, alcune decapitate, coeperte dipolvere, abbandonate, dimenticate forse per sempre. Questo spettacolo mi colpiprofondamente perche non potei fare a meno di vedere in quelle bambole degli esseriumani e come un'allegoria di quanto accade nel mio paese, il Libano. In quellafinestra c'era perme un mistero e cosi cercai di seoprirlo dipingendo eridipingendo quelle bambole. Tutto il mio essere e stato coinvolto inquesto soggetto".

Chawky EI-Frenn enato nel 1960 a Zahle, sulla strada che porta alla Valle della Bekaa, tristementefamosa per la guerra. Nel 1978 ha conseguito la maturita classica presso ilCollegio Orientale del suo paese natale e il 3 febbraio 1981 si e trasferito negli Stati Uniti dove anche oggi studia e lavora. Ha fatto numerose mostre sia personaliche collettive, riscuotendo anche notevole successo. Quella di Milano e statauna mostra che potremmo definire "a soggetto". con l'intento di lanciare un messaggio: "II mio lavoro e un grido al mondo intero, dove il respiro dei forti, dei ricchi e dei sofisticati sta avvele nando l'aria dei deboli. dei poverie dei semplei. Il mio lavoro e una lacema da un cuore che porta dentro di se una grande fiamma, di questa fiamma vivo perche la sua vita e la mia vita"…